La casa della fame
€13.00 €12.35
Autore: Dambudzo Marechera
Traduzione: Eva Allione
Collana: Scarafaggi
Pagine: 123
Formato: 11×17
Isbn: 978-88-99767-43-3
Descrizione
Al crepuscolo degli anni ’70, uno spettro nell’imbalsamato ambiente letterario di Oxford, Dambudzo Marechera gettava sul foglio alcune righe che lo avrebbero reso di lì a poco una celebrità e una meteora. Presi le mie cose e me ne andai, così rimbombava l’incipit di quel testo: una sentenza drammaticamente segnata dall’ironia di una dipartita incombente e inevitabile, dall’Inghilterra e poi dal mondo, come ultima tappa di un processo autodistruttivo in cui per ogni eccesso della mente era il corpo a incassare.
L’origine di quel vortice soffocante è custodito nella Casa della fame, un classico svanito nel tempo. Come tempestato da una pioggia di pensieri, in questa novella infinita, lo scrittore protagonista si immerge e riemerge, piomba e si inabissa, in una memoria spontanea che vivifica e scuote l’impellente decisione di andare. Ma via da dove e verso dove non sarà mai chiaro. Continuamente trasfigurati da un’incredibile cantilena di metafore, iconizzati in un particolarissimo espressionismo delle immagini, si aprono invece i trascorsi di un’intera esistenza, e forse di più: le vicende politiche di uno studente sacrificato all’identità africana, la dissoluzione di una famiglia, i pestaggi, i ricordi d’infanzia, le disavventure sessuali, la storia della Rhodesia, le elucubrazioni artistiche di un intellettuale formato nel bozzolo di una cultura bianca da cui viene fatalmente attratto e disgustato, e poi i sogni, gli ideali e soprattutto gli incubi di un vagabondo sconfitto dalla nascita. Il tutto – straordinariamente – in un unico addio, insieme lirico e viscerale, come solo un enorme scrittore prossimo all’abisso è in grado di fare.
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