Otto uomini
€18.00 €17.10
Autore: Richard Wright
Illustrazioni: Diana Ejaita
Traduzione: Emanuele Giammarco
Pagine: 281
Formato: 12×18
Isbn: 978-88-99767-58-7
Descrizione
Un diciassettenne che si crede già uomo e che per dimostrarlo va a comprarsi una pistola. Un fuggitivo che scappa dalla polizia, si rifugia nelle fogne, e finisce per passare la vita sottoterra, negli oscuri recessi della coscienza americana. Un gargantuesco marinaio che inquieta e inquina le fantasie di un gracile danese, custode di una pensione nel porto di Copenhagen. Un contadino costretto dal fato e dal padrone bianco a ricominciare da zero, sopra le distese di fango lasciate dall’alluvione. Un disoccupato che per pagare le rate del mutuo prova a indossare i panni della moglie malata per infiltrarsi nel cuore infranto di una famiglia bianca e borghese. Un fanatico religioso africano investito da una macchina, poi ingaggiato, e infine trasportato di peso a Parigi per i soli capricci di un pittore americano troppo sicuro di sé. Un uomo perseguitato dalle ombre, alcolizzato, che finirà suo malgrado per ucciderne una. E poi lui, Richard, il bambino ubriaco e incendiario di Black Boy, l’uomo scappato dal Sud e dalla sua mentalità in cerca di ogni impiego possibile per mantenere una famiglia che sembra un lazzaretto, l’instancabile lettore, il comunista redento, l’esegeta più schietto della psicologia dei neri americani, il narratore esistenzialista di Native Son, il profeta di una società destinata a una «guerra contro se stessa», ma soprattutto il celebre gigante della letteratura statunitense – oggi più che mai attuale – che è anche autore di questi splendidi, e densissimi, otto racconti.
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Cosa ci fa uno scrittore irlandese nella periferia di Bucarest? La risposta, ammesso che ci sia, si trova nei diciannove racconti di Appunti da un bordello turco, scritti con una lucidità disperata e un’ironia sferzante e ambientati tra Romania, Stati Uniti e Turchia. La visione di Ó Ceallaigh è tutto fuorché pacificata perché all’autore interessa sempre denudare il conflitto sotterraneo insieme alle contraddizioni più emergenti dei suoi personaggi. Vinti che si credono dei vincenti, gettati in un ambiente ostile e inchiodati in una routine paralizzante che credono di dominare ma da cui in realtà vorrebbero fuggire.
- Pagine: pp. 351
- Dimensioni: 12 x 18
- ISBN: 978-88-99767-80-8
- Traduzione: Stefano Friani
- Illustrazioni: ALE+ALE
Cosa ci fa uno scrittore irlandese nella periferia di Bucarest? La risposta, ammesso che ci sia, si trova nei diciannove racconti di Appunti da un bordello turco, scritti con una lucidità disperata e un’ironia sferzante e ambientati tra Romania, Stati Uniti e Turchia. La visione di Ó Ceallaigh è tutto fuorché pacificata perché all’autore interessa sempre denudare il conflitto sotterraneo insieme alle contraddizioni più emergenti dei suoi personaggi. Vinti che si credono dei vincenti, gettati in un ambiente ostile e inchiodati in una routine paralizzante che credono di dominare ma da cui in realtà vorrebbero fuggire.
- Pagine: pp. 351
- Dimensioni: 12 x 18
- ISBN: 978-88-99767-80-8
- Traduzione: Stefano Friani
- Illustrazioni: ALE+ALE









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