Non chiamarmi col mio nome
€17.00 €16.15
Autore: James Purdy
Traduzione: Floriana Bossi
Illustrazioni: Simone Massi
Pagine: 228
Formato: 12×18
Isbn: 978-88-99767-12-9
Descrizione
James Purdy e la sua scrittura rimangono un rebus oggi come ieri. Amato da autori che non potrebbero essere più diversi – tra gli altri Jonathan Franzen, Gore Vidal e David Means che firma l’introduzione a questo libro –, non ha mai incontrato il favore del grande pubblico né lo ha mai ricercato. Forse proprio perché non l’abbiamo capito meriterebbe ancora un’altra chance per confonderci e sviarci, per mostrarci come la letteratura possa ancora essere un oggetto misterioso che prescinde da regole di scrittura fissate come fossero le tavole del tempio. La prosa di Purdy potrebbe suonare anacronistica, con le sue didascalie, il suo marchiano tell don’t show, questi personaggi che fulminano a bruciapelo gli interlocutori con domande sul senso delle cose, stridenti nella loro chiarezza e crudeli nel loro essere stralunate.
I neon di un cinema notturno piuttosto equivoco squillano UOMINI UOMINI UOMINI, e nella sala buia qualche marchettaro è intento a conoscere col tatto corpi e fremiti propri e altrui. Così come gli Holden efebici che perlustrano gli anfratti più bui di un parco sordido varcano quel territorio di confine che è l’omosessualità, allo stesso modo la lingua di Purdy sta e si misura fra ciò che dice e ciò che esclude dall’esser detto, ciò che rimane fuori ma soprattutto sotto l’abito di parole confezionato da questo formalissimo sarto letterario. Sotto una spessa patina di urbanità e manierismi, pulsa una voragine di desiderio e gli interpreti azzimati e ossequiosi di queste turpitudini mai esibite, ma solo ruminate e vissute, hanno un’onomastica e una quirkiness tutta dickensiana.
Nell’America che ha fatto una patologia della sua purezza, Purdy si prende il rischio di addossare la colpa alle vittime, con una prosa perturbante che non disvela e non smaschera, ma anzi fa più buio quando ci sono tutte le luci accese.
«Purdy è un fuorilegge della letteratura. Un autentico genio americano.»
Gore Vidal
«Uno degli scrittori meno letti e più sottovalutati d’America.»
Jonathan Franzen
«Uno di quella mezza dozzina scarsa di autori americani viventi da prendere sul serio.»
Susan Sontag
8 reviews for Non chiamarmi col mio nome
Leave a reply
You must be logged in to post a review.
Libri suggeriti





Cosa ci fa uno scrittore irlandese nella periferia di Bucarest? La risposta, ammesso che ci sia, si trova nei diciannove racconti di Appunti da un bordello turco, scritti con una lucidità disperata e un’ironia sferzante e ambientati tra Romania, Stati Uniti e Turchia. La visione di Ó Ceallaigh è tutto fuorché pacificata perché all’autore interessa sempre denudare il conflitto sotterraneo insieme alle contraddizioni più emergenti dei suoi personaggi. Vinti che si credono dei vincenti, gettati in un ambiente ostile e inchiodati in una routine paralizzante che credono di dominare ma da cui in realtà vorrebbero fuggire.
- Pagine: pp. 351
- Dimensioni: 12 x 18
- ISBN: 978-88-99767-80-8
- Traduzione: Stefano Friani
- Illustrazioni: ALE+ALE
Cosa ci fa uno scrittore irlandese nella periferia di Bucarest? La risposta, ammesso che ci sia, si trova nei diciannove racconti di Appunti da un bordello turco, scritti con una lucidità disperata e un’ironia sferzante e ambientati tra Romania, Stati Uniti e Turchia. La visione di Ó Ceallaigh è tutto fuorché pacificata perché all’autore interessa sempre denudare il conflitto sotterraneo insieme alle contraddizioni più emergenti dei suoi personaggi. Vinti che si credono dei vincenti, gettati in un ambiente ostile e inchiodati in una routine paralizzante che credono di dominare ma da cui in realtà vorrebbero fuggire.
- Pagine: pp. 351
- Dimensioni: 12 x 18
- ISBN: 978-88-99767-80-8
- Traduzione: Stefano Friani
- Illustrazioni: ALE+ALE




- Pagine: 196
- Dimensioni: 12 X 18
- ISBN: 978-88-99767-05-1
- Traduzione: Gioia Guerzoni
- Illustrazioni: Ailadi
- Pagine: 196
- Dimensioni: 12 X 18
- ISBN: 978-88-99767-05-1
- Traduzione: Gioia Guerzoni
- Illustrazioni: Ailadi

Sono il guardiano del faro è una raccolta di nove racconti che si muovono all’unisono verso l’orizzonte inafferrabile dell’ignoto. Ogni storia parte da un uomo ancorato alla terraferma che cerca in tutti i modi di superarsi, di raggiungere vette impossibili, di prendere il largo nell’oceano sconfinato oppure di sfidare il tempo. Un viaggio inquieto e paradossale in cui sogno e realtà si fondono a ogni passo e in ogni momento riproducendo la complessità dell’esistenza e la sua indeterminatezza.
- Pagine: pp. 148
- Dimensioni: 12 X 18
- ISBN: 978-88-99767-02-0
- Traduzione: Valentina D'Onofrio
Sono il guardiano del faro è una raccolta di nove racconti che si muovono all’unisono verso l’orizzonte inafferrabile dell’ignoto. Ogni storia parte da un uomo ancorato alla terraferma che cerca in tutti i modi di superarsi, di raggiungere vette impossibili, di prendere il largo nell’oceano sconfinato oppure di sfidare il tempo. Un viaggio inquieto e paradossale in cui sogno e realtà si fondono a ogni passo e in ogni momento riproducendo la complessità dell’esistenza e la sua indeterminatezza.
- Pagine: pp. 148
- Dimensioni: 12 X 18
- ISBN: 978-88-99767-02-0
- Traduzione: Valentina D'Onofrio





raccontiedizioni
Intervista a James Purdy
raccontiedizioni
Giordano Tedoldi su «Il Tascabile»
raccontiedizioni
Lorenzo Mazzoni su «il fatto quotidiano»
raccontiedizioni
Andrea caterini su «Il giornale»
raccontiedizioni
Su «Pulp Libri»
raccontiedizioni
Goffredo Fofi su «Internazionale»
raccontiedizioni
Vanni Santoni su «La Lettura» del «Corriere della Sera»
raccontiedizioni
Silvia Albertazzi su «il manifesto»